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Vaccino per Papilloma: leggete le ultime righe

02.04.2014 10:50

Bevacizumab aumenta la sopravvivenza nel cancro cervicale avanzato

 

L'aggiunta di bevacizumab alla chemioterapia nelle pazienti con cancro cervicale ricorrente, persistente o metastatico porta a un miglioramento di 3,7 mesi nella sopravvivenza mediana. Lo afferma Bradley Monk, oncologo dell’university of Arizona Cancer center e coautore di uno studio pubblicato sul New England journal of medicine «La frequenza del tumore al collo dell’utero è drasticamente diminuita grazie allo screening citologico e al test del Dna per il papillomavirus umano (Hpv). Attualmente sono circa 12.000 l’anno i casi di cancro cervicale diagnosticati negli Stati Uniti, che dovrebbero calare ancora con l’aumento dei programmi di vaccinazione contro l'Hpv». Ma nelle popolazioni che non hanno accesso alla prevenzione negli Stati Uniti e in tutto il mondo, la neoplasia della cervice uterina resta una minaccia reale con 500.000 nuovi casi e 250.000 morti l’anno. «Anche se in fase iniziale i tumori localmente avanzati possono essere curati con la chirurgia radicale, la chemioradioterapia o entrambi, le pazienti con tumori metastatici, persistenti o recidivanti dopo chemioradioterapia con platino hanno scarse alternative terapeutiche» spiega il ricercatore. Tra queste c’è bevacizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato che neutralizza il fattore di crescita vascolare endoteliale (Vegf), mediatore chiave dell'angiogenesi tumorale che correla direttamente con l'estensione della malattia e inversamente con la sopravvivenza. Assieme ai suoi colleghi, Monk ha verificato l’efficacia dell’associazione tra bevacizumab e chemioterapia nel trattamento del cancro cervicale avanzato. «La chemioterapia consisteva in paclitaxel più cisplatino o topotecan a cicli ripetuti ogni 21 giorni fino alla progressione della malattia, allo sviluppo di effetti tossici inaccettabili o a una risposta completa» riprende l’oncologo. Le associazioni topotecan-paclitaxel e cisplatino-paclitaxel hanno dimostrato efficacia sovrapponibile, ma l’aggiunta di bevacizumab alla chemioterapia ha aumentato sia la sopravvivenza globale sia i tassi di risposta al trattamento. Il rovescio della medaglia sono stati gli effetti collaterali: rispetto alla sola chemio, l’anticorpo monoclonale ha prodotto un aumento dell'incidenza di ipertensione, di eventi tromboembolici e fistole gastrointestinali. «Ma la chiave per vincere la battaglia contro il cancro cervicale resta l’attuazione e la diffusione dei programmi di screening e vaccinazione» conclude Monk. 

N Engl J Med. 2014 Feb 20;370(8):734-43. doi: 10.1056/NEJMoa1309748