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Vaccino Mmr riduce i ricoveri per infezioni delle vie respiratorie?

02.04.2014 10:59

Vaccino Mmr riduce i ricoveri per infezioni

 

Secondo uno studio svolto su quasi mezzo milione di bambini danesi la vaccinazione anti morbillo, parotite e rosolia (Mmr) potrebbe avere un effetto aspecifico di riduzione dei ricoveri ospedalieri per infezioni, specie delle basse vie respiratorie. «I vaccini hanno un effetto protettivo specifico, ma studi svolti nei Paesi a basso reddito mostrano possibili effetti non specifici di riduzione della morbilità e mortalità da malattie diverse da quelle per cui inducono protezione. Effetti che potrebbero essere importanti per la salute dei bambini anche in altri contesti socioeconomici» spiega Signe Sørup, ricercatore del Statens Serum Institut di Copenhagen, in Danimarca. Lo studio ha incluso 495.987 bambini nati tra il 1997 e il 2006 e seguiti dagli 11 mesi ai 2 anni durante lo svolgimento del programma vaccinale raccomandato in quella fascia di età: vaccino inattivato anti difterite, tetano, pertosse, poliomielite eHaemophilus influenzae di tipo b (DTaP-IPV-Hib), somministrato a 3, 5 e 12 mesi, con l’aggiunta successiva di MMR a 15 mesi. E analizzando i dati i ricercatori hanno scoperto che il vaccino vivo Mmr somministrato dopo l’inattivato DTaP-IPV-Hib si associa a una riduzione dei ricoveri ospedalieri per qualsiasi infezione. «L'associazione è evidente specie per le infezioni delle basse vie respiratorie, come polmoniti e broncopolmoniti» afferma Sørup, sottolineando che, viceversa, nei bambini cui l’inattivato DTaP-IPV-Hib era stato somministrato non prima, ma dopo l’Mmr, il tasso di ricoveri per malattie infettive era aumentato. «I medici dovrebbero incoraggiare i genitori a vaccinare i propri figli nella giusta sequenza temporale, evitando così possibili ricoveri indesiderati per infezione tra 16 e 24 mesi» conclude il ricercatore. E David Goldblatt, immunobiologo del Great Ormond Street Hospital Children di Londra, Regno Unito, commenta: «Le possibili implicazioni degli effetti non specifici dei vaccini durante il programma di immunizzazione infantile restano poco chiari. Se tali effetti fossero ben documentati, l’esatta successione del programma vaccinale dovrebbe essere attentamente rivalutata, dato che piccole modifiche al calendario potrebbero ridurre ulteriormente la mortalità nell’infanzia. Tuttavia, senza studi randomizzati e controllati appositamente disegnati per verificare un nesso di causalità impossibile da valutare con gli studi osservazionali, gli effetti non specifici dei vaccini restano oggetto di dibattito».

JAMA. 2014;311(8):826-835