(vecchi solo in ordine cronologico, in quanto la maggior parte di essi è molto interessante!):
Salvatore Romano | 02.08.2013
Meglio un aneddoto che racconti icasticamente evidenze scientifiche. In questi giorni riporto con grande successo la storia (vera) di una mia paziente che stata nei mesi scorsi in Florida, vivendo sempre in ambienti con aria condizionata, senza beccarsi nemmeno un raffreddore !
Michele Fiore
Visitare il paziente? ma che state dicendo? e chi ne ha il tempo? |24.07.2013
molto bello! un piccolo difetto ... il punto 2 alla fine del testo non è proprio corretto! l'85 delle cose che hai elencato ce le hanno messe per legge (non il ministero della salute ma quello detenuto da Brunetta).
EMERGENTISMO Autore: Massimo Scotella Data: 23.11.2012
E' chiaro che il sistema circolatorio risponde non solo alle leggi delle molecole e degli atomi da cui è formato, ma anche a delle leggi diverse e nuove, quali quelle del comportamento dei fluidi! non capisco come i riduzionisti possano sostenere il contrario! sono tesi contro la logica!
risponde gestore del sito Data: 23.11.2012
Beh, come hai letto, i riduzionisti non la pensano tanto come te! grazie del commento!
SCIENZA? Autore: michele fiore Data: 17.11.2012
La potestà di curare attribuita allo sciamano dal gruppo sociale non vorrà mai essere scienza. Non conoscerà mai ma rappresenterà con verosimiglianza fenomeni (dolore paura morte ) a cui dare sollievo con il massimo di tutte le conoscenze possibili. Studiate studiate molto le malattie realtà o fenomeno uccidono e danno ragione al fare (e non essere ) il dottore.
risponde Gestore sito Data: 19.11.2012
Se parlassimo di malattie vere, sono d'accordo con te. Ti sarai accorto che distinguo malattie gravi da malattie non gravi (cioè banali, o vissute come gravi dai genitori). Visto che noi pediatri affrontiamo per la maggior parte quesiti del secondo tipo, o problemi di puericoltura, mi sono concentrato molto sull'approccio a tali tipi di problemi, che consideriamo stupidate, ma che invece sono (volenti o nolenti) il cuore del nostro lavoro. Lo so, avevamo studiato medicina e pediatria per ben altri scopi, ma le cose stanno così!
BAYES Autore: Ornella De Vitis Data: 13.11.2012
Ho visto nell'aggiornamento che per applicare il teorema di Bayes bisogna conoscere da prima certi valori, ad esempio la prevalenza di una malattia. Ma allora questo teorema ha il limite grave di partire da un dato che può essere sconosciuto, o anche opinabile (vari autori possono dare prevalenze diverse di una stessa malattia!). quindi questo teorema non serve, perchè dentro la sua formula c'è un dato quantomeno dubbio o oscuro!
NEURONI MULTISENSORIALI Autore: Liberatore Graziano Data: 08.11.2012
Per quanto riguarda i neuroni multisensoriali, trovo il tutto molto affascinante e utile per capire parzialmente perchè e come facciamo delle cose.
Ti chiedo se sono tali neuroni i responsabili del fatto che, dopo esperienze che hanno suscitato in noi delle emozioni, associamo automaticamente un suono, un odore un oggetto... con l’esperienza vissuta.
Voglio dire che se abbiamo vissuto un’esperienza multisensoriale (fatta di odori, sapori, suoni, vista di oggetti-luoghi, sensazioni tattili etc) e tale esperienza ha suscitato in noi delle emozioni, quando in futuro percepiremo solo una delle componenti di quell’esperienza (quel suono o quel sapore o quell’odore..) riproviamo automaticamente quelle emozioni e ci ritorna alla mente quell’esperienza.
rispondeGestore sito Data: 08.11.2012
La madeleine di Proust? sì, penso di sì! non è ancora dimostrato, ma è possibile e probabile, almeno guardando la dinamica dei campi recettoriali di questi neuroni multisensoriali, che la attivazione di un singolo stimolo (ad esempio un suono) evochi tutta la situazione connessa a quello stimolo. La cosa bella è che non evoca solo lo stimolo, ma anche l'azione: tu guardi e contemporaneamente senti ronzare una zanzara, e contemporaneamente pensi anche di schiacciarla, e tutto ciò avviene in contemporanea: pazzesco, no? nello stesso momento in cui tu guardi un bambino con varicella, il tuo cervello ha già inconsciamente deciso cosa fare! alla faccia del libero arbitrio..
QUESTION Autore: VVS Data: 08.11.2012
Dear Arturo, Looks very professional. Who are your targets?
risponde Gestore sito Data: 08.11.2012
Il target di questo lavoro? i pediatri, spero! tutti i pediatri! ...ma forse anche i medici in generale.
MALATO O MALATTIA? Autore: Lucio Data: 08.11.2012
Esiste il malato più' della malattia!
risponde Gestore sito Data: 08.11.2012
non è così scontato... secondo molti esisterebbe anche la malattia, indipendentemente dal singolo malato... Chiamiamo la varicella un'"entità". Vi sono due differenti posizioni, i "realisti sulle entità" (Hacking, Giere), secondo i quali la varicella esiste, e gli "antirealisti sulle entità" (Feyerabend, Van Fraassen), secondo i quali la varicella è solo una convenzione per spiegare un insieme di fenomeni (virus, vescicole, etc).
Quindi, la varicella si può considerare scoperta, o inventata? le due scuole di pensiero si scannano di brutto tra di loro!
COME LAVORIAMO Autore: Raffaele Losco Data: 08.11.2012
Carissimo Arturo,un progetto bellissimo,condivido il pensiero di Davide Borrelli del 04-11-2012.Ma leggendo l'opuscolo Ti rispondo che e' vero che il ragionamento logico-deduttivo e' quello al quale tutti ci affidiamo ma sapere che involontariamente utilizziamo il metodo fallibilista di Popper e' una gioia.Quanto al metodo probabilistico quello viene da solo.Il metodo pragmaticista ci solleva dalle responsabilita'e ci consente di fare una terapia mirata se necessaria.Diversamente ci sara' "come dici" sempre qualcuno a prescriverla per noi. Il parere della mamma e' indispensabile per il buon fine della visita.Qui mi fermo affermando che Sei un "GRANDE" pertanto continua perche' il sito e' interessante.
NUOVO APPROCCIO AL PAZIENTE Autore: Caterina Data: 08.11.2012
Mi fa piacere che hai scoperto il lato umano del tuo lavoro, ma gli internauti avranno la pazienza di leggere tutto quello che hai scritto? Nell’epoca di twitter, dove la comunicazione si riduce al minimo ( praticamente stiamo diventando tutti autistici), forse sarebbe opportuno snellire un po’ quello che hai scritto, anche se lo trovo molto interessante. Ma la domanda è un’altra: dove vuoi arrivare con questi discorsi? perché io non l’ho capito!
Risponde Liberatore Graziano Data: 09.11.2012
Dove vuole arrivare?. Conoscendo Arturo mi viene in mente ......"Castigat ridendo mores", ossia invitarci a correggere alcuni nostri modi di fare (i nostri "costumi") in modo indiretto, stimolando in noi delle riflessioni
NEURONI MULTISENSORIALI Autore: Oreste Data: 05.11.2012
bella l'idea dei neuroni multisensoriali alla base della conoscenza della mente! è incredibile... sono le idee di Mach ed Avenarius pari pari... più di un secolo fa...
Risponde Gestore sito Data: 05.11.2012
grazie! sono felice che l'idea ti piaccia... se vuoi approfondire i neuroni multisensoriali, ti consiglio lo splendido libro del 2012, scaricabile completamente gratis da Pubmed, di Murray, Wallace: the neural bases of multisensory processes, Frontiers in Neurosciences.
COMMENTO SUL SITO Autore: Liberatore Graziano Data: 05.11.2012
L'enorme lavoro da te svolto e presentato è affascinante da un punto di vista filosofico. Denota la tua passione per la filosofia e la tua voglia di rimettere te stesso (e tutto il resto) sempre in discussione. E' stato faticoso leggere tutto e tentare di non perdere il filo (non so se alla fine ci sia riuscito!). Al termine della fatica, tuttavia, non sono riuscito a sentirmi avvilito e impotente nei confronti delle problematiche della medicina pediatrica poichè, credo, ognuno di noi ha sempre saputo che la medicina non è una scienza esatta, che quello che oggi ci viene presentato come evidenza scientifica domani non lo sarà più, che nella pratica quotidiana siamo dei praticoni e, spesso, poco "scientifici", che la verità "assoluta" non esiste e, se esiste, non è alla nostra portata, che ciò che vale per molti può non valere per il singolo. etc.., etc.
Tuttavia, per evitare di brancolare nel buio e nella nebbia creati dalla mancanza di certezze assolute, per potere svolgere il nostro lavoro nel "miglior modo possibile" abbiamo necessità di avere dei punti di riferimento, di crearci delle certezze, di credere alle presunte verità che il mondo scientifico ci propone o ci propina. Non ce ne volere per questo!
Risponde Gestore sito Data: 06.11.2012
Egregio Maestro, ero certo che lo avresti letto! grazie per i tuoi interessantissimi commenti!
non sono certo che le nostre certezze siano così certe, ma questo fa parte del gioco incerto della filosofia...
L'importante è mettersi sempre e sempre di più in discussione, cercando però di non avvicinarsi troppo al suicidio!
Risponde Liberatore Graziano Data: 06.11.2012
Relativamente alle certezze sono d’accordo con te. Infatti io avevo detto che abbiamo bisogno di crearci delle “presunte” certezze al solo scopo di poterci orientare. Avere delle certezze a cui aggrapparci è un nostro bisogno, non una solida realtà, purtroppo!!
Senza di esse (vere o presunte che siano), senza un minimo di punti di riferimento, senza delle direttive, senza delle proprie metodologie (corrette o sbagliate che siano) brancoleremmo nel buio più fitto, non sapremmo da dove cominciare e dove dirigerci.
Usiamo ciò che abbiamo imparato e ciò che abbiamo imparato a fare per continuare a svolgere la nostra professione nel miglior modo possibile, “allo stato attuale delle conoscenze”. Che poi questo si potrebbe fare meglio è fuori discussione. Ma, come tu suggerisci, anche se imparassimo a farlo nel miglior modo possibile, sarebbe poi quello il modo giusto?
Ricordiamoci che l’ottimo è nemico del bene e, quindi, quello che dobbiamo evitare è di non fare delle cose come sappiamo farle perchè siamo convinti che si potrebbero e si dovrebbero fare meglio!
E, allora, per concludere, io credo che ognuno di noi si debba semplicemente impegnare ad operare sempre “secondo scienza e coscienza”, cercando di applicare (anche nella quotidianità) il meglio delle conoscenze in nostro possesso (che non ci dobbiamo mai stancare di cercare di ampliare), non avendo il timore di assumere posizioni e atteggiamenti impopolari quando si tratta di far rispettare delle proprie idee e delle proprie convinzioni (“chi mi ama mi segua”, gli altri... affanculo!). Nello stesso tempo è necessario, come tu ci sproni a fare, essere sempre pronti a rimettersi in discussione, non avere la presunzione di essere i depositari della verità ed essere sempre pronti ad imparare da tutti quelli che hanno qualcosa da trasmetterci. Ciò non potrà che giovare al nostro umore, al nostro lavoro e , forse, ai nostri piccoli assistiti!!!
Scusa se sono stato prolisso..
COMPLIMENTS! Autore: Luca Raineri Data: 05.11.2012
Una profonda conoscenza degli argomenti e un lavoro analitico estremamente acuto rendono la tua ciclopica creatura una lettura molto piacevole anche a non esperti come me: allo stesso tempo, mi hai regalato la certezza che il profondo piacere che provo ancora a curar moccioli sia legato all'attivazione sincrona di tutti i livelli etici gnosologici e pragmatici da te analizzati, pur rimanendo nient'altro che spettatore della magia dell 'essere , crescendo nel dubbio costante della propria posizione, unico vero faro di una deontologia ormai rara...curiamo?diagnostichiamo? O forse solo osserviamo ? Relativizzando i concetti di malattia,Salute , benessere a tempi e contesti geografici diversi, cosa siamo se non osservatori privilegiati di eventi...
SULL'EVOLUZIONE Autore: Gestore sito Data: 04.11.2012
UN COLLEGA MI SCRIVE: "Ad una prima lettura appare molto interessante. Una prima critica è però già possibile (e ha come oggetto sia le tue valutazioni sia i migliori lavori sul tema in generale di che cosa è la malattia).
Noi siamo frutto dell'evoluzione e il fenomeno malattia non è analizzato o analizzabile perfettamente se non si considera questo fatto. Un medico che capisce perfettamente i meccanismi di una malattia, la sa riconoscere e anche curare ma che non capisce come la genesi della malattia è integrata nella sua genesi con l'evoluzione, è come un ottimo meccanico che non ha alcuna comprensione delle formule e della logica alla base dei motori che ripara."
GLI RISPONDO: "studiando la filosofia, mi sono reso conto che attualmente esistono due paradigmi dominanti, nella cultura moderna: il pragmatismo e l'evoluzionismo. Si rischia di esagerare, arrivando a concezioni idealistiche. Ti faccio un esempio: Paranthropus boisei ha i mascelloni, pertanto si è dato per scontato che mangiasse molte erbacce, perchè l'evoluzione sostiene questa correlazione; alla fine si è scoperto che mangiava anche carne, tale e quale ad africanus ed afarensis!
Non mi fraintendere: l'evoluzione ovviamente per me esiste, ma è troppo comodo ed antiriduzionistico (cioè antiscientifico) ed olistico sostenere che tutto dipende da quello: il nostro comportamento sociale, la religione, etc. Invece di atrofizzare le nostre menti sull'assioma evoluzionistico (che in questo modo diventa Fede bell'e buona), cerchiamo di dare agli eventi anche altre possibili spiegazioni, che non sostituiscano, ma che almeno affianchino la necessaria evoluzione!"
ASPETTO SOCIOLOGICO Autore: Davide Borrelli Data: 04.11.2012
Complimenti, il testo è molto efficace e comunicativo.
E se ci costruissimo su una bella ricerca sociologica? Voglio dire che tu parti dall'autoanalisi dei tuoi comportamenti, e invece una ricerca sociologica servirebbe a studiare come effettivamente si comportano i medici, in quale tipologia diagnostica ricadono più frequentemente, il vissuto dei pazienti ecc
Nelle tue tipologie manca il medico-filosofo quello che riflette da studioso su ciò che fa da dottore, da ora in poi esisterà anche lui grazie a te! Evviva Feyerabend
MINELLA Autore: raffaele Data: 04.11.2012
ottimi argomenti, continua su questa strada. Lao Tze diceva ricerca te stesso sulla via della virtù