In search of general theories

COMMENTI DEL FORUM PIU' "VECCHI" (2012-2013)

05.03.2014 11:35

(vecchi solo in ordine cronologico, in quanto la maggior parte di essi è molto interessante!): 

 
 

Salvatore Romano | 02.08.2013

Meglio un aneddoto che racconti icasticamente evidenze scientifiche. In questi giorni riporto con grande successo la storia (vera) di una mia paziente che stata nei mesi scorsi in Florida, vivendo sempre in ambienti con aria condizionata, senza beccarsi nemmeno un raffreddore !

 
 
 
 

Michele Fiore

Visitare il paziente? ma che state dicendo? e chi ne ha il tempo? |24.07.2013

molto bello! un piccolo difetto ... il punto 2 alla fine del testo non è proprio corretto! l'85 delle cose che hai elencato ce le hanno messe per legge (non il ministero della salute ma quello detenuto da Brunetta).

 

R: Michele Fiore

gestore del sito | 24.07.2013

Noi pediatri di libera scelta "non dovremmo nemmeno lamentarci, perchè i medici ospedalieri lavorano di più e guadagnano di meno"... E' la frase di un rappresentante sindacale, quando si è paventata la (concreta) possibilità che l'H24 fosse a costo zero per lo Stato... 
Le hanno messe per legge, dici tu... e allora, i sindacati a che servono, se non si oppongono? ad organizzare i Congressi?

R: R: Michele Fiore

Michele Fiore | 24.07.2013

Non mi riferivo a quella frase li ma a "sindacati sveglia". Si chiedono poteri taumaturgici ai sindacati e mi pare assurdo prendersela con i sindacati se lo Stato Italiano ritiene di non parlare con le categorie professionali quando promulga una legge ... bah!

R: R: R: Michele Fiore

Michele Fiore | 24.07.2013

e lo sciopero, che esiste a fare? guarda la FIOM che è stata capace di combinare alla FIAT! il problema è che noi medici siamo troppo borghesi, e non siamo in grado di fare battaglie sindacali adeguate. Prima avevamo più potere e non ce ne era nemmeno bisogno, ma adesso il vento è cambiato!

FARMACI IN ALLATTAMENTO

Michele Fiore (Genova) | 24.05.2013

Applicazione fantastica per I-phone: LACTMED inserisci il nome del farmaco e ti dice tutto!

R: FARMACI IN ALLATTAMENTO

Gestore del sito | 24.05.2013

Ottimo! non me n'ero accorto, che c'era una app! queste sono le piccole cose che ci cambiano la vita: io stavo sempre a consultare un vecchio libriccino del 2000!

 
 

R: R: FARMACI IN ALLATTAMENTO

Michele Fiore (Genova) | 24.05.2013

non sai quante APP gratuite per i medici ci sono sugli I-Phone. Non me le ricordo tutte, perché il 99% sono per MMG. Ne vuoi un altra? ADR (della FIMMG ma la puo' usare chiunque), segnalazione all'AIFA direttamente dall'I-Phone delle reazioni avverse.

 
 
 
 
 
 

Corticosteroidi

Michele Fiore (Genova) | 19.05.2013

La statistica è come la pelle dei ...

origine della vita

Mario Pagano | 18.05.2013

ORIGINE DELLA VITA data: 29.04.2013 | autore: Mario Pagano
Molto interessante come scoperta biologica ed ipotesi, ma il salto dalla biologia alle conclusioni diciamo "filosofiche" mi convince veramente molto poco.

data: 29.04.2013 | autore: Gestore del sito
Ciao! mi sono permesso di prendere il tuo commento da fb e di metterlo sul sito, perchè mi sembra molto interessante. Spero che tu non ne abbia a male! la filosofia, per sua natura, si occupa di generalizzazioni. Alcune teorie di successo, quali ad esempio quella del bosone di Higgs, parte da generalizzazioni astratte ed a priori per poi proporre spiegazioni scientifiche da testare sul campo. L'acceleratore di particelle, cioè il tunnel della Gelmini, non nasce da una sperimentazione sul campo, ma da teorie preesistenti del tutto astratte, alla cui conferma si è poi andati alla ricerca. Tutto il contrario del metodo scientifico, che parte da dati empirici per poi trovare generalizzazioni. Questo è il vantaggio della filosofia: parte già da generalizzazioni! dal punto di vista della scienza, ciò può essere, almeno in alcuni casi, molto utile!

data: 01.05.2013 | autore: Salvatore Romano
Le riflessioni filososofiche sulla biologia possono essere fuorvianti. Pensate alla letteratura ottocentesca sulla lotta per la vita che tanto negativamente ha segnato la teoria darwiniana. Le prime forme di vita sono un argomento di grande interesse, però non bisogna dimenticare che per miliardi di anni sembrano essersi modificate poco per poi subire un' improvvisa accelerazione quando la cellula si è strutturata nelle forme che conosciamo (Schopf, La culla della vita).

data: 01.05.2013 | autore: Gestore del sito
che bello! finalmente un pò di critiche toste! Le riflessioni filosofiche SONO la biologia, la scienza E' filosofia, checchè se ne pensi. Quando, ad esempio, leggi un lavoro scientifico, dietro c'è la (vecchissima!) filosofia di Galileo e degli empiristi inglesi, riaggiornata con la statistica (altra invenzione filosofica, perfezionata tra fine '800 ed inizio '900). Anche l'EBM di Sackett, in fin dei conti, si basa sa precise concezioni filosofiche! anche il materialismo ed il riduzionismo spinto delle scienze attuali (che peraltro condivido perfettamente) prendono origine e spunto da antiche dispute filosofiche. Per quanto riguarda l'evoluzione improvvisa, basta una sola mutazione o un solo evento momento cruciale per cambiare moltissimo la struttura iniziale di un organismo. Pensa ad esempio, all'inserzione dei mitocondri nelle cellule, avvenuta improvvisamente. Nell'evoluzione (non quella Darwiniana, ma quella Gouldiana sì) è previsto ed è normale un rapido, radicale cambiamento.

data: 01.05.2013 | autore: Mario Pagano
Nessun problema, anzi. Vorrei però aggiungere qualcosa. Secondo me non c'entra niente da che punto si parte. Che si parta da una teoria o che si parta da un semplice esperimento, se si utilizza il metodo scientifico si sta utilizzando il metodo scientifico. Punto. Dall'introduzione dell'indagine conoscitiva attraverso l'utilizzo del metodo scientifico, secondo me la filosofia è, diciamo così, stata "relegata" ai soli campi in cui il metodo scientifico non può essere applicato (o almeno non può esserlo ancora). Per il resto, la filosofia non trova più alcuna applicazione. Chi si sognerebbe mai, oggigiorno, di utilizzare la filosofia per fare qualche scoperta sul funzionamento del sistema cardiocircolatorio o sul vaccino della malaria? Nessuno, credo.

data: 01.05.2013 | autore: Gestore del sito
Hai ragione... anzi no. L' "introduzione dell'indagine conoscitiva attraverso l'utilizzo del metodo scientifico" (come tu la definisci) E' di per se un approccio filosofico, per la precisione l'approccio del meccanicismo, dell'empirismo, del riduzionismo, dell'antimetafisica. Quindi, noi non facciamo altro che applicare alla scienza una delle possibili concezioni filosofiche esistenti. Noi applichiamo questa poichè ci ha dato nella storia molti successi, ma non è questo il punto. Quando fai una scoperta sul funzionamento del sistema cardiocircolatorio o sul vaccino della malaria, la fai perchè hai utilizzato un metodo filosofico, cioè il metodo scientifico. Il punto è che la filosofia, come in tutte le cose della vita, trova un'applicazione anche molto pratica. Il problema è che noi medici non ce ne rendiamo nemmeno conto!

data: 01.05.2013 | autore: Salvatore Romano
il metodo scientifico è forse il fondamentale dono all'umanità della filosofia occidentale.

data: 01.05.2013 | autore: Gestore del sito
Sono d'accordo! è un dono FILOSOFICO, anche se l'abbiamo dimenticato. Forse, il cruccio è che stiamo parlando di un dono vecchio 400 anni. Nonostante tutti i progressi scientifici degli ultimi 50 anni, il metodo non è cambiato poi molto da Galileo (1610 circa) ad oggi (tranne qualche aggiunta di statistica, sconosciuta all'epoca)...

data: 01.05.2013 | autore: Salvatore Romano
E aggiungerei l'epidemiologia. Putroppo però la nostra professione è ancora fatta di nozioni stratificatesi nel tempo e dall' intuito professionale che da queste attinge, due cose fondamentali per carità, ma che andrebbero vagliate alla luce dell metodo scientico, altrimenti staremmo ancora a Galeno

data: 01.05.2013 | autore: Mario Pagano
Ok, ragazzi, avete ragione, tutto quello che volete, e per inciso io mi rendo perfettamente conto dell'importanza massima della filosofia, non per niente ho fatto il classico, e comunque dovrebbe essere la disciplina regina, cioè il pensare in sé, lo studio di come si pensa e di come non si pensa, dei vantaggi e degli svantaggi di ogni modo di pensare e degli errori che si nascondono in certi modi di pensare. Insomma, fino alla rivoluzione del pensare secondo il metodo scientifico, lo scienziato non era altri che il filosofo. Chi voleva capire come funzionava il mondo, faceva il filosofo. Ma, a parte questo, volevo dire che, scusate la semplificazione eccessiva, ma secondo me le cose si sono svolte in questo modo. I filosofi nel corso dei secoli hanno pensato, e pensato, e pensato, formulando anche le teorie più strampalate, ma poi, pensa che ti ripensa, finalmente sono arrivati a formulare un pensiero decisivo (vedi p.es. Cartesio nel suo "Discorso sul metodo"): ragazzi, qui possiamo pensare tutte le belle cose che vogliamo, ma se non sottoponiamo le nostre teorie al vaglio dei fatti (l'esperienza), non ne usciremo mai. Per cui, se i fatti confermano la teoria, allora si può ragionevolmente supporre che la teoria abbia un senso. Altrimenti, bisogna cambiare teoria per spiegare i fatti (e non piegare i fatti alla teoria che più ci piace). Ecco, una svolta decisiva: bisogna DIMOSTRARE che la tua teoria è valida, con fatti inoppugnabili (o quasi). Almeno questo. E questo, come dite voi, è il regalo più grande che la filosofia abbia fatto all'occidente. Ma, ed ecco che arrivo al mio punto, non è che le persone, dal 1500-1600 in poi, abbiano smesso di pensare "a cazzo" (passatemi il termine). Altroché. Qua sembra che, nonostante la filosofia abbia finalmente indicato "la via", siano in pochissimi ad averla compresa e tutti pensino e si comportino come se nulla fosse. Che dire, per esempio, della religione e del suo assolutismo (ovvio)? Non c'è niente che indichi, nonostante le apparenze superficiali, che esista un creatore, eppure quasi tutti ci credono. Oppure, non c'è niente di scientifico che indichi che esista un legame tra vaccinazioni ed autismo, anzi tutti gli studi specifici indicano che non c'è (a parte i disonesti), eppure molti ci credono, lasciandosi semplicemente ingannare dal legame temporale tra comparsa dell'autismo ed età a cui si viene vaccinati, e sono addirittura disposti a non far vaccinare i propri figli in nome di questa allucinazione, esponendoli potenzialmente anche a grossi rischi. Insomma, la mia apparente avversione alla filosofia è appunto soltanto apparente, è un'avversione alla filosofia ingannevole, ad un modo di pensare che non tiene conto degli "ultimi" sviluppi, ma si sviluppa indipendentemente da essi. Insomma, semplicemente ci tengo a sottolineare i rischi del deviare dal pensare "secondo il metodo scientifico". Poi, ognuno la pensi come vuole. Spero di essere riuscito a spiegarmi.

data: 01.05.2013 | autore: Alessandro Scoppa
Artu' secondo me dovresti venire a lavorare in una terapia intensiva pediatrica. La pediatria di base ti da troppo tempo per pensare.


data: 01.05.2013 | autore: Gestore del sito
Egregio Mario, Cartesio, dal punto do vista scientifico, non ne ha azzeccate molte. Per farti un esempio, nel Discorso sul Metodo dice che il sangue, una volta arrivato al cuore, va in circolo perchè il cuore è più caldo del resto del corpo, e pertanto "spinge" il sangue fuori da esso! Inoltre il suo dualismo tra mente e corpo è, per le credenze scientifiche attuali, stato respinto, in favore di un monismo Spinoziano (cioè mente e corpo sono una sola cosa). Quindi, nonostante le sue buone intenzioni, Cartesio non si basava sui fatti, per esporre le sue teorie, ma su apriori, nè più nè meno di tanti altri filosofi! La filosofia, per sua stessa natura, non indica la via, ma si pone delle domande sulla via da seguire. Come pensi che sia nato il metodo scientifico? nasce in opposizione a filosofie idealistiche, sino a penetrare anche nella medicina nel corso del secolo dei Lumi. Senza le filosofie precedenti, ricche di "cazzate" dal punto di vista della scienza attuale, non sarebbe nato, per reazione, un altro metodo filosofico, cioè quello scientifico. L'unica differenza tra il metodo scientifico e quello di altre branche filosofiche è che il primo si basa su ragionamenti empirici, le altre più sui ragionamenti logici. D'altro canto, anche molte attuali branche della filosofia pura sono basate sul metodo empirico (vedi l'epistemologia naturalizzata di Quine, l'attuale paradigma dominante in filosofia della scienza). Eppoi, non pensare che col metodo scientifico siano tutte rose e fiori! gli scienziati sono pieni di pregiudizi che alterano i loro esperimenti, e li dirigono dove loro volevano sin dall'inizio!
 

Medicina e Filosofia

Michele Fiore (Genova) | 06.05.2013

Io faccio molta filosofia nelle mie ore di ambulatorio (e poca medicina che non è una vera e propria scienza).

R: Medicina e Filosofia

Gestore del sito | 06.05.2013

Sono d'accordo con te sul fatto che la medicina non è una vera e propria scienza: in realtà è soltanto il terminale ultimo della ricerca di altre branche, quali fisica, chimica, genetica, etc. Inoltre c'è la componente del rapporto medico/paziente...

quanto guadagnano i pediatri americani

Michele Fiore (Genova) | 01.05.2013

Eh però! Guadagnano bene 'sti pediatri americani. Non ho capito se è lordo o netto. 13-16 minuti/paziente. 30-40 h/w. 100-120 pz/w. ... più o meno come i PdF (forse il loro num di pz/w è leggermente inferiore).

R: quanto guadagnano i pediatri americani

Gestore del sito | 01.05.2013

Anche a me non è chiaro quanto gli americani paghino di tasse. Ho fatto comunque un conto riguardo noi italiani: la pressione fiscale su di noi pediatri italiani è del 47,5% circa del LORDO percepito! quasi quasi, se ci fosse la privatizzazione completa della Sanità italiana, per noi pediatri economicamente potrebbe non essere un dramma, anzi! quindi, NON DICANO dall'alto che non facciamo un cavolo! il vantaggio è per loro, ad avere noi, più che per noi!

antibiotici

Ubaldo D'Errico | 24.04.2013

Ubaldo mi scrive su LinkedIn, ed io riporto qui, spero non se ne abbia a male: 
"Si ha spesso l'impressione che molti che esortano a non usare gli antibiotici se non in casi selezionatissimi "predichino bene e razzolino male".Altri invece lo fanno perchè curano i bambini che seguono più in teoria che in pratica.".

esame obiettivo

Luciana | 09.04.2013

Io penso che l'anamnesi è più importante dell'esame obiettivo!

R: esame obiettivo

Gestore del sito | 09.04.2013

Io penso il contrario! rispetto all'anamnesi, l'esame obiettivo è, secondo me, molto più oggettivo, ripetibile e meno suggestionabile dalle idee diagnostiche iniziali del medico (IN MEDICINA TROVI CIO' CHE CERCHI, e non è una buona cosa!)! Cerco di spiegare la mia posizione nello scritto: spero di essere stato chiaro, anche se, ovviamente, sono sempre contestabile!

Gay e lesbiche

Andrea | 07.04.2013

Non sono d'accordo col punto 3. La famiglia è importante per il bambino, la tua posizione è troppo estrema

ACP e revisione critica della letteratura

Lorenzo Mottola | 02.04.2013

Quest'anno ho seguito 5 incontri sulla " lettura critica e riflessione sulla letteratura" organizzati dall'Associazione Culturale Pediatri Nazionale. Gli obiettivi di questa formazione sono quelli che tu proponi in Metodologia Pediatrica: posto un problema come affrontarlo in modo corretto, chi può aiutarci a dirimerlo? La revisione sistematica della letteratura attraverso la lettura critica e la riflessione solo degli RCT. Sul sito dell'ACP nazionale è pubblicato La NEWS LETTER che segue questa metodologia e poi i lavori sono pubblicati sulla news letter stessa. Potremmo creare un gruppo campano di revisione sistematica della letteratura. A me piacerebbe molto e risponde ad un mio bisogno di formazione. Pensi che è possibile la creazione di un simile gruppo? È negli obiettivi di Metodologia Pediatrica?

R: ACP e revisione critica della letteratura

Gestore del sito | 02.04.2013

La tua idea mi piace molto, soprattutto in relazione al problema metodologico dell'Evidence Based Medicine: che cavolo dobbiamo prescrivere ai nostri pazienti? boh! meglio, la maggior parte delle volte, non prescrivere assolutamente nulla...

Cochrane, pro e contro

Gestore del sito | 08.03.2013

Michele Fiore (il genovese) mi ha inviato un commento che ritengo molto interessante, e mi permetto pertanto di pubblicarlo qui (spero che non se ne abbia a male!): "Caro Arturo ... copio e posto questa frase dal commento sulle proprietà taumaturgiche della Vit. D, apparso sul sito e da te segnalato: <>. Permettimi di dire che la Cochrane NON è la Bibbia ... e ci mancherebbe che qualcosa in medicina fosse la Bibbia. Diciamo che è uno dei migliori fari che abbiamo a disposizione. Non l'unico, non il "più migliore". Fra l'altro, spesso, le Revisioni Cochrane non negano un effetto ma dicono "non ci sono prove sufficienti" ... e non mi pare che sia la stessa cosa che "ci sono prove a sfavore"."

logica

giò | 04.03.2013

e' sbagliato usare la logica per fare diagnosi o per fare il medico. Non capisco come fai a sostenerlo, anche se (mi pare di capire) lo fai in maniera provocatoria.

R: logica

Gestore del sito | 05.03.2013

Nessuna provocazione...
ciò che sostengo è quello che penso! viva i neoempiristi (CArnap, Hempel, il primo Wittgenstein)! se seguissimo i loro consigli, la scienza non sparerebbe stupidate dettate dal buon senso comune, tipo la vitamina C utile nell'influenza!

medico e fede

Giovanni Manchino | 14.02.2013

Non toccate la Fede. Dio è con noi anche quando facciamo i medici. Senza Dio, non faremmo i medici.

il sito

Vittorio Padri | 12.01.2013

Ci sono troppi nomi di filosofi. Da medico mi sono annoiato dopo una pagina.

pediatra sul web

pls na3 | 30.12.2012

Eccezionali i siti web che consigli! Cambia la concezione della pediarria!

strepto M test

raffaele | 28.12.2012

Sappiamo che lo streptococco è responsabile del 20% ......
Sappiamo...come? A me risulta che sia circa il 30%, ed i dati di J ped affermano ciò. Se non siamo d'accordo sulla prevalenza della malattia introduciamo al numeratore del teorema di Bayes un dato numericamente scorretto. Dobbiamo a priori essere certi che i dati che inseriamo siano corretti, ed è questo il problema.....

 
 

R: strepto M test

Gestore del sito | 29.12.2012

Hai colto un problema cruciale riguardante il bayesanismo. Esso ormai si sta affermando in molti campi dello scibile umano: addirittura molti pensano che la nostra mente funzioni in questo modo! Il vero difetto di questo metodo, come tu hai sottolineato, è che per applicare le sue formule è necessario conoscere alcuni dati "a priori" (ad esempio, nel caso dello StreptoM, la prevalenza dell'infezione da Streptococco che tu mi contesti). I dati da cui sono partito sono diversi dai tuoi, e questo può inficiare i calcoli (anche se di poco, a dire la verità). Pertanto, il bayesanismo (secondo me) non può essere impiegato nella maniera oggettiva necessaria a noi medici. 
Ciò non toglie, rimanendo al caso particolare ed eliminando i motivi politici che potrebbero spingerci a sostenere il contrario, che lo StreptoM non è attendibile come ci dicono! Si può discettare sulla cifra percentuale precisa, ma in almeno il 20% dei casi positivi in realtà non hanno un bel niente!

 
 
DA PARTE DEL PROFESSOR GIARETTA
data: 22.12.2012 | autore: Gestore del sito
Egregi colleghi, ho avuto l'onore di avere un commento riguardo il contenuto di questo sito da parte del Professor Pierdaniele Giaretta, Professore ordinario di Logica e filosofia della scienza all'Università degli Studi di Padova. Egli è uno degli Autori del libro che cito spesso nel mio opuscolo (Filosofia della Medicina, Raffaello Cortina Editore, 2008), e la cui lettura consiglio a tutti. 
 
Il Professor Giaretta mi ha scritto quanto segue e mi ha pregato di precisare che lo scomparso Professor Federspil ha avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione del citato volume ed anche nello sviluppo del suo interesse per la filosofia della medicina.
 
"Gent.mo Dr. Tozzi,
Le dico subito che i suoi appunti sono molto interessanti per l'impostazione generale che chiede di non rinunciare alla verità pur riconoscendone le difficoltà di accertamento (per cui il pragmatismo mi sembra accettato a livello operativo ....), per la documentazione riguardo ad alcuni recenti sviluppi scientifici e, soprattutto, per le specificità metodologiche che emergono dalla analisi della pratica pediatrica. Credo che la considerazione della diagnosi e della cura in pediatria le possano consentire di fare un lavoro interessante e originale dal punto di vista metodologico. Forse potrebbe isolare e approfondire ancora di più le specificità metodologiche della pediatria e della pratica pediatrica. Sarebbe cosa rilevante per la pediatria ma anche per la metodologia medica in generale.
 
Naturalmente ci sarebbe da discutere un po' su specifici punti del suo lavoro. Mi limito ad alcune rapide osservazioni su alcuni punti. 
Non mi è chiaro come il metodo logico-deduttivo possa essere sufficiente per fare diagnosi. A me pare che bisognerebbe avere certezza di implicazioni del tipo "sintomi S-->malattia M", ma implicazioni di questo tipo molto raramente sono delle relazioni di conseguenza logica. Quando lo sono, lo sono nel quadro di una teoria. Quando non lo sono, il problema di quale sia il loro significato preciso e il problema di come ci si arrivi richiedono di andare oltre l'aspetto logico-deduttivo.
A un certo punto dice che "non sempre le conclusioni di un lavoro scientifico corrispondono alla verità , essendo theory-laden sin dal principio". Sicuramente Popper non sarebbe d'accordo con questa affermazione. Non si può escludere a priori che la theory da cui dipendono le conclusioni sia vera. Probabilmente non lo è ma deve essere l'esperienza o l'esperimento a dimostrarlo.
Bayesianesmo e statistica ordossa sembrano talvolta assimilati.
La questione dell'effetto placebo è complicata. Benedetti ha scritto anche una recente esposizione, assai divulgativa, sull'effetto placebo: "L'effetto placebo" (Carocci 2012). Gliela consiglio, anche se non sono d'accordo su alcune generalizzazioni che Benedetti fa.
La verità "deve " esistere. Sono sostanzialmente d'accordo ma è un po' ingenuo dirlo così, sopratutto senza una adeguata lunga motivazione.
Un cordiale saluto.
Pierdaniele Giaretta"
 
risponde Michele Fiore (di Napoli)  data: 19.01.2013 |
Tanto per tanto è forse troppo. Paradossalmente il clinico non è interessato alla verità se non dopo il suo operare secondo le evidenze disponibili.La pratica medica sarebbe gia rigorosa se si attenesse a cio che risulta evidente.Si poi la chiacchera è stimolante ma la decisione non deve per cio' tardare .Oltre tutto puo' essere necessario ma forse tardivo e inutile.Le malattie esistono e i bambini stanno male e a volte crepano.
 
 
 
 
 
 
VARICELLA  Autore: michele fiore  Data: 23.11.2012
 
La varicella umana in se non esiste ma è la manifestazione a fenotipo variabile della relazione parassitaria tra HVZ e singoli sistemi immuni umani . L'idea rappresentata di tale malattia può essere generalizzata al concetto clinico di varicella come ci occorre per " fare ". saluti a tutti
 
risponde Gestore del sito Data 28.11.2013
Quindi tu non curi una varicella, tu curi un concetto che ci siamo fatti di un qualcosa che non esiste, o, se esiste, esiste in maniera diversa da come ce la rappresentiamo in base ai nostri poveri sensi o alle loro appendici (esami ematochimici, etc). Ma allora, che cavolo stai curando? stai forse esaminando i nessi causali e statistici tra due cose che non conosci (ad esempio, se vedi le bolle, sai che, essendo varicella, tra alcuni giorni diventeranno croste)? questa mi sembra la risposta più corretta, almeno personalmente...
Per quanto riguarda il "fare", tu insisti molto sul fare, e non essere, il medico. Tale disputa risale a prima di Aristotele: medico come prassi (quindi uno che cura in base alla pratica, al ruvido mestiere) o come teoria (uno che cura in base a ciò che studia, che collega gli eventi in un nesso causale, etc)? Probabilmente ci vogliono entrambi: la prassi senza teoria è sterile quanto un mandarino senza semi (lo so, il paragone è assurdo, ma non mi è venuto in mente nient'altro di sterile in questo momento)!
 

 

 

 

 

 

FEDERICO E. PEROZZIELLO   data: 21.01.2013 | autore: Gestore del sito
 
Ho avuto l'onore di conoscere via mail il collega Federico E. Perozziello, autore di un meraviglioso sito che consiglio a tutti (https://www.filosofia-medicina.net/). Tra le altre cose, mi scrive: 
"Si scrive per raccontare e raccontarsi, ma anche per chiarire molte cose a se stessi, in un percorso che non termina mai. Il mio stimolo iniziale è stata una ribellione alla EBM, non perchè la volessi buttare al macero, ma perchè l'avvertivo come troppo insoddisfacente ed ingenua da un punto di vista epistemologico. Sono convinto che molti dei problemi della medicina contemporanea dipendano dall'aver abbandonato, da parte dei medici, ogni seria riflessione intellettuale sulla professione(...) Chi si occupa di filosofia della medicina trova paradossalmente il deserto ... 
Mi piacerebbe poter fare qualcosa per cambiare il piano formativo degli studenti e dei medici. Da anni lotto nel mio piccolo per questo, sia come insegnante che come formatore. Sono però convinto che qualcosa si muova, che alcuni colleghi siano affascinati e sentano ormai come ineludibile tornare alle radici filosofiche della professione. Occorrerebbe istituire un esame universitario in Epistemologia medica e Medical Humanities, cui far seguire poi una corso di specializzazione. (...) Sogno molti medici preparati e saldamente orgogliosi di sapere da dove vengano e come possano lavorare con rispetto per prima cosa verso se stessi. 
(...)  Occorre pensare in grande! I filosofi devono uscire dall'angolo e farsi valere. La filosofia non è un giochetto per topi di biblioteca, ma un bisturi per conoscere la natura umana e tante altre cose."

 

 

 

 

EMERGENTISMO Autore: Massimo Scotella Data: 23.11.2012

E' chiaro che il sistema circolatorio risponde non solo alle leggi delle molecole e degli atomi da cui è formato, ma anche a delle leggi diverse e nuove, quali quelle del comportamento dei fluidi! non capisco come i riduzionisti possano sostenere il contrario! sono tesi contro la logica!

 

risponde gestore del sito Data: 23.11.2012

Beh, come hai letto, i riduzionisti non la pensano tanto come te! grazie del commento!

 

 

 

 

SCIENZA? Autore: michele fiore Data: 17.11.2012

La potestà di curare attribuita allo sciamano dal gruppo sociale non vorrà mai essere scienza. Non conoscerà mai ma rappresenterà con verosimiglianza fenomeni (dolore paura morte ) a cui dare sollievo con il massimo di tutte le conoscenze possibili. Studiate studiate molto le malattie realtà o fenomeno uccidono e danno ragione al fare (e non essere ) il dottore.

 

risponde Gestore sito Data: 19.11.2012

Se parlassimo di malattie vere, sono d'accordo con te. Ti sarai accorto che distinguo malattie gravi da malattie non gravi (cioè banali, o vissute come gravi dai genitori). Visto che noi pediatri affrontiamo per la maggior parte quesiti del secondo tipo, o problemi di puericoltura, mi sono concentrato molto sull'approccio a tali tipi di problemi, che consideriamo stupidate, ma che invece sono (volenti o nolenti) il cuore del nostro lavoro. Lo so, avevamo studiato medicina e pediatria per ben altri scopi, ma le cose stanno così!

 

 

 

 

BAYES Autore: Ornella De Vitis Data: 13.11.2012

Ho visto nell'aggiornamento che per applicare il teorema di Bayes bisogna conoscere da prima certi valori, ad esempio la prevalenza di una malattia. Ma allora questo teorema ha il limite grave di partire da un dato che può essere sconosciuto, o anche opinabile (vari autori possono dare prevalenze diverse di una stessa malattia!). quindi questo teorema non serve, perchè dentro la sua formula c'è un dato quantomeno dubbio o oscuro!

 

 

 

 

NEURONI MULTISENSORIALI Autore: Liberatore Graziano Data: 08.11.2012

Per quanto riguarda i neuroni multisensoriali, trovo il tutto molto affascinante e utile per capire parzialmente perchè e come facciamo delle cose.

Ti chiedo se sono tali neuroni i responsabili del fatto che, dopo esperienze che hanno suscitato in noi delle emozioni, associamo automaticamente un suono, un odore un oggetto... con l’esperienza vissuta.

Voglio dire che se abbiamo vissuto un’esperienza multisensoriale (fatta di odori, sapori, suoni, vista di oggetti-luoghi, sensazioni tattili etc) e tale esperienza ha suscitato in noi delle emozioni, quando in futuro percepiremo solo una delle componenti di quell’esperienza (quel suono o quel sapore o quell’odore..) riproviamo automaticamente quelle emozioni e ci ritorna alla mente quell’esperienza.

 

rispondeGestore sito Data: 08.11.2012

La madeleine di Proust? sì, penso di sì! non è ancora dimostrato, ma è possibile e probabile, almeno guardando la dinamica dei campi recettoriali di questi neuroni multisensoriali, che la attivazione di un singolo stimolo (ad esempio un suono) evochi tutta la situazione connessa a quello stimolo. La cosa bella è che non evoca solo lo stimolo, ma anche l'azione: tu guardi e contemporaneamente senti ronzare una zanzara, e contemporaneamente pensi anche di schiacciarla, e tutto ciò avviene in contemporanea: pazzesco, no? nello stesso momento in cui tu guardi un bambino con varicella, il tuo cervello ha già inconsciamente deciso cosa fare! alla faccia del libero arbitrio..

 

 

 

 

QUESTION Autore: VVS Data: 08.11.2012

Dear Arturo, Looks very professional. Who are your targets?

 

risponde Gestore sito Data: 08.11.2012

Il target di questo lavoro? i pediatri, spero! tutti i pediatri! ...ma forse anche i medici in generale.

 

 

 

 

MALATO O MALATTIA? Autore: Lucio Data: 08.11.2012

Esiste il malato più' della malattia!

 

risponde Gestore sito Data: 08.11.2012

non è così scontato... secondo molti esisterebbe anche la malattia, indipendentemente dal singolo malato... Chiamiamo la varicella un'"entità". Vi sono due differenti posizioni, i "realisti sulle entità" (Hacking, Giere), secondo i quali la varicella esiste, e gli "antirealisti sulle entità" (Feyerabend, Van Fraassen), secondo i quali la varicella è solo una convenzione per spiegare un insieme di fenomeni (virus, vescicole, etc).

Quindi, la varicella si può considerare scoperta, o inventata? le due scuole di pensiero si scannano di brutto tra di loro!

 

 

 

 

COME LAVORIAMO Autore: Raffaele Losco Data: 08.11.2012

Carissimo Arturo,un progetto bellissimo,condivido il pensiero di Davide Borrelli del 04-11-2012.Ma leggendo l'opuscolo Ti rispondo che e' vero che il ragionamento logico-deduttivo e' quello al quale tutti ci affidiamo ma sapere che involontariamente utilizziamo il metodo fallibilista di Popper e' una gioia.Quanto al metodo probabilistico quello viene da solo.Il metodo pragmaticista ci solleva dalle responsabilita'e ci consente di fare una terapia mirata se necessaria.Diversamente ci sara' "come dici" sempre qualcuno a prescriverla per noi. Il parere della mamma e' indispensabile per il buon fine della visita.Qui mi fermo affermando che Sei un "GRANDE" pertanto continua perche' il sito e' interessante.

 

 

 

NUOVO APPROCCIO AL PAZIENTE Autore: Caterina Data: 08.11.2012

Mi fa piacere che hai scoperto il lato umano del tuo lavoro, ma gli internauti avranno la pazienza di leggere tutto quello che hai scritto? Nell’epoca di twitter, dove la comunicazione si riduce al minimo ( praticamente stiamo diventando tutti autistici), forse sarebbe opportuno snellire un po’ quello che hai scritto, anche se lo trovo molto interessante.  Ma la domanda è un’altra: dove vuoi arrivare con questi discorsi? perché io non l’ho capito!

 

Risponde Liberatore Graziano Data: 09.11.2012

Dove vuole arrivare?. Conoscendo Arturo mi viene in mente ......"Castigat ridendo mores", ossia invitarci a correggere alcuni nostri modi di fare (i nostri "costumi") in modo indiretto, stimolando in noi delle riflessioni

 

 

 

 

NEURONI MULTISENSORIALI Autore: Oreste Data: 05.11.2012

bella l'idea dei neuroni multisensoriali alla base della conoscenza della mente! è incredibile... sono le idee di Mach ed Avenarius pari pari... più di un secolo fa...

Risponde Gestore sito Data: 05.11.2012

grazie! sono felice che l'idea ti piaccia... se vuoi approfondire i neuroni multisensoriali, ti consiglio lo splendido libro del 2012, scaricabile completamente gratis da Pubmed, di Murray, Wallace: the neural bases of multisensory processes, Frontiers in Neurosciences.

 

 

 

 

COMMENTO SUL SITO Autore: Liberatore Graziano Data: 05.11.2012

L'enorme lavoro da te svolto e presentato è affascinante da un punto di vista filosofico. Denota la tua passione per la filosofia e la tua voglia di rimettere te stesso (e tutto il resto) sempre in discussione. E' stato faticoso leggere tutto e tentare di non perdere il filo (non so se alla fine ci sia riuscito!). Al termine della fatica, tuttavia, non sono riuscito a sentirmi avvilito e impotente nei confronti delle problematiche della medicina pediatrica poichè, credo, ognuno di noi ha sempre saputo che la medicina non è una scienza esatta, che quello che oggi ci viene presentato come evidenza scientifica domani non lo sarà più, che nella pratica quotidiana siamo dei praticoni e, spesso, poco "scientifici", che la verità "assoluta" non esiste e, se esiste, non è alla nostra portata, che ciò che vale per molti può non valere per il singolo. etc.., etc.

Tuttavia, per evitare di brancolare nel buio e nella nebbia creati dalla mancanza di certezze assolute, per potere svolgere il nostro lavoro nel "miglior modo possibile" abbiamo necessità di avere dei punti di riferimento, di crearci delle certezze, di credere alle presunte verità che il mondo scientifico ci propone o ci propina. Non ce ne volere per questo!

 

Risponde Gestore sito Data: 06.11.2012

Egregio Maestro,  ero certo che lo avresti letto! grazie per i tuoi interessantissimi commenti!

non sono certo che le nostre certezze siano così certe, ma questo fa parte del gioco incerto della filosofia...

L'importante è mettersi sempre e sempre di più in discussione, cercando però di non avvicinarsi troppo al suicidio!

 

Risponde Liberatore Graziano Data: 06.11.2012

Relativamente alle certezze sono d’accordo con te.    Infatti io avevo detto che abbiamo bisogno di crearci delle “presunte” certezze al solo scopo di poterci orientare. Avere delle certezze a cui aggrapparci è un nostro bisogno, non una solida realtà, purtroppo!!

Senza di esse (vere o presunte che siano), senza un minimo di punti di riferimento, senza delle direttive, senza delle proprie metodologie (corrette o sbagliate che siano) brancoleremmo nel buio più fitto, non sapremmo da dove cominciare e dove dirigerci.

Usiamo ciò che abbiamo imparato e ciò che abbiamo imparato a fare per continuare a svolgere la nostra professione nel miglior modo possibile, “allo stato attuale delle conoscenze”. Che poi questo si potrebbe fare meglio è fuori discussione. Ma, come tu suggerisci, anche se imparassimo a farlo nel miglior modo possibile, sarebbe poi quello il modo giusto?

Ricordiamoci che l’ottimo è nemico del bene e, quindi, quello che dobbiamo evitare è di non fare delle cose come sappiamo farle perchè siamo convinti che si potrebbero e si dovrebbero fare meglio!

E, allora, per concludere, io credo che ognuno di noi si debba semplicemente impegnare ad operare sempre “secondo scienza e coscienza”, cercando di applicare (anche nella quotidianità) il meglio delle conoscenze in nostro possesso (che non ci dobbiamo mai stancare di cercare di ampliare), non avendo il timore di assumere posizioni e atteggiamenti impopolari quando si tratta di far rispettare delle proprie idee e delle proprie convinzioni (“chi mi ama mi segua”, gli altri... affanculo!). Nello stesso tempo è necessario, come tu ci sproni a fare, essere sempre pronti a rimettersi in discussione, non avere la presunzione di essere i depositari della verità ed essere sempre pronti ad imparare da tutti quelli che hanno qualcosa da trasmetterci. Ciò non potrà che giovare al nostro umore, al nostro lavoro e , forse, ai nostri piccoli assistiti!!!

Scusa se sono stato prolisso..

 

 

 

 

COMPLIMENTS! Autore: Luca Raineri Data: 05.11.2012

Una profonda conoscenza degli argomenti e un lavoro analitico estremamente acuto rendono la tua ciclopica creatura una lettura molto piacevole anche a non esperti come me: allo stesso tempo, mi hai regalato la certezza che il profondo piacere che provo ancora a curar moccioli sia legato all'attivazione sincrona di tutti i livelli etici gnosologici e pragmatici da te analizzati, pur rimanendo nient'altro che spettatore della magia dell 'essere , crescendo nel dubbio costante della propria posizione, unico vero faro di una deontologia ormai rara...curiamo?diagnostichiamo? O forse solo osserviamo ? Relativizzando i concetti di malattia,Salute , benessere a tempi e contesti geografici diversi, cosa siamo se non osservatori privilegiati di eventi...

 

 

 

 

SULL'EVOLUZIONE Autore: Gestore sito Data: 04.11.2012

UN COLLEGA MI SCRIVE: "Ad una prima lettura appare molto interessante. Una prima critica è però già possibile (e ha come oggetto sia le tue valutazioni sia i migliori lavori sul tema in generale di che cosa è la malattia).

Noi siamo frutto dell'evoluzione e il fenomeno malattia non è analizzato o analizzabile perfettamente se non si considera questo fatto.  Un medico che capisce perfettamente i meccanismi di una malattia, la sa riconoscere e anche curare ma che non capisce come la genesi della malattia è integrata nella sua genesi con l'evoluzione, è come un ottimo meccanico che non ha alcuna comprensione delle formule e della logica alla base dei motori che ripara."

GLI RISPONDO: "studiando la filosofia, mi sono reso conto che attualmente esistono due paradigmi dominanti, nella cultura moderna: il pragmatismo e l'evoluzionismo.  Si rischia di esagerare, arrivando a concezioni idealistiche. Ti faccio un esempio: Paranthropus boisei ha i mascelloni, pertanto si è dato per scontato che mangiasse molte erbacce, perchè l'evoluzione sostiene questa correlazione; alla fine si è scoperto che mangiava anche carne, tale e quale ad africanus ed afarensis!

Non mi fraintendere: l'evoluzione ovviamente per me esiste, ma è troppo comodo ed antiriduzionistico (cioè antiscientifico) ed olistico sostenere che tutto dipende da quello: il nostro comportamento sociale, la religione, etc. Invece di atrofizzare le nostre menti sull'assioma evoluzionistico (che in questo modo diventa Fede bell'e buona), cerchiamo di dare agli eventi anche altre possibili spiegazioni, che non sostituiscano, ma che almeno affianchino la necessaria evoluzione!"

 

 

 

 

ASPETTO SOCIOLOGICO Autore: Davide Borrelli Data: 04.11.2012

Complimenti, il testo è molto efficace e comunicativo.

E se ci costruissimo su una bella ricerca sociologica? Voglio dire che tu parti dall'autoanalisi dei tuoi comportamenti, e invece una ricerca sociologica servirebbe a studiare come effettivamente si comportano i medici, in quale tipologia diagnostica ricadono più frequentemente, il vissuto dei pazienti ecc

Nelle tue tipologie manca il medico-filosofo quello che riflette da studioso su ciò che fa da dottore, da ora in poi esisterà anche lui grazie a te! Evviva Feyerabend

 

 

 

 

MINELLA Autore: raffaele Data: 04.11.2012

ottimi argomenti, continua su questa strada. Lao Tze diceva ricerca te stesso sulla via della virtù