In search of general theories

COME DOVREBBE ESSERE PROGETTATO UNO STUDIO SCIENTIFICO INNOVATIVO

25.05.2013 23:34

 

Dalla lettura (che tutti, immagino, avrete effettuato con grandissima attenzione… !?) di questo sito, emerge un messaggio ricorrente: il pediatra si trova al confine tra scienza pura, cognitivismo e psicologia.  Egli ha bisogno da un lato di una notevole perizia tecnico-scientifica, dall’altro di un rapporto umanizzato con la famiglia del paziente.  Da qui nascono una serie di insicurezze, problemi, ambiguità che condizionano severamente il lavoro del medico nella cura dei suoi pazienti. 

Il fisico Alessandro Valitutti, eminente “cervello in fuga” in stanza all’Università di Helsinki, dipartimento di Computer Science and HIIT, ha scritto un lavoro metodologicamente esemplare, che indica con lucidità la strada da seguire per i futuri studi sulla mente dal punto di vista scientifico[1].  

In maniera originale, egli parla di metodi di computazione applicati ad una branca considerata del tutto psicologica, cioè quella dell’umorismo.  Come può una pratica squisitamente umana come il far ridere, del tutto soggettiva e personale, “interna” ad ogni singolo individuo, essere affrontata mediante il metodo scientifico, l’analisi rigorosa e l’oggettività operazionale?  Valitutti, tenendo sempre a mente con rigore la ricca letteratura scientifica che prima di lui ha analizzato le modalità dell’umorismo, elabora un metodo per la generazione automatica della comicità, mediante sostituzioni effettuate da un computer di singole parole all’interno di un piccolo messaggio scritto.  In soldoni: il suo programma computerizzato prende un sms e ne modifica una parola, in modo da generare un effetto umoristico. 

A questo punto, ed è questo il secondo punto innovativo del suo approccio, Valitutti si scrolla di dosso l’aspetto squisitamente computerizzato dei dati crudi e si getta nella psicologia sperimentale: sottopone infatti 300 sms modificati a 208 persone scelte in maniera casuale, e studia le loro reazioni psicologiche.  Ciascuna persona legge l’sms e può valutare quanto esso l’abbia fatto ridere, mediante un metodo standardizzato di valutazione.  

Valitutti è stato così in grado di quantizzare un dato in apparenza squisitamente qualitativo, quale la capacità di far ridere e sorridere.  In termini filosofici, abbiamo un commistione del metodo galileiano seicentesco con la psicologia sperimentale tra Wundt e Brentano di inizio Novecento, associati al cognitivismo-funzionalismo degli anni ’60-‘70 (Newell, Putnam, Trautteur) ed allo sviluppo tecnologico dell’ultimo trentennio: cosa volete di più? Il passato, tenuto in debito conto e non lasciato ad ammuffire, impara dal presente e ci dona originalissimi input scientifici per la ricerca (quella “alta”) futura. 

 

                                        Alessandro Valitutti

 

 



[1] Non posso citare il lavoro per esteso, poiché in corso di pubblicazione su un’importante rivista del settore.  Vi basti sapere che esso si occupa di generazione dell’umorismo, usando delle piccole modifiche linguistiche all’interno di una frase breve.